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"NOTWR e NYTH’AERNA: Tra delirio elettrico e profezia robotica"
La Voce di Milano, 15 maggio 1978 (ripubblicazione da archivio 1956)
Milano — Pare un delirio collettivo, ma i fatti sono lì, stampati sulle pareti sonore di San Siro.
La notte scorsa, migliaia di giovani hanno assistito a quello che i critici definiscono già “l’evento che non poteva accadere”.
Sul palco, la band NOTWR (Not of this World ) ha letteralmente distrutto ogni logica musicale conosciuta. A guidare la furia glam-industriale, la leggendaria Lexa Russo Bellamy, una frontwoman che sembra discesa da una passerella post-apocalittica con voce e muscoli forgiati nel punk delle galassie.
Ma la vera anomalia arriva quando si spegne la luce e parte la chiamata digitale. Dalla nebbia emerge NYTH’AERNA, la band parallela — o forse parallela non è nemmeno la parola — guidata dalla loro front robotica, la Nythaerna.
Indossa circuiti come pelle. Beve da un bicchiere come se comprendesse la malinconia. Suona la chitarra con la grazia di un errore cosmico perfetto.
Gli esperti dicono che è un esperimento. Gli appassionati dicono che è amore.
I tecnici non riescono a spiegare come il segnale provenisse da due tempi differenti. Alcuni giurano che le casse vibrassero in lingua glitch.
Un fan ha urlato: “Questa non è musica, è un messaggio da un altro universo!”
Un altro ha detto: “Mi ha guardato negli occhi. Non ha occhi.”
Si dice che i NOTWR suonassero già nel ‘56, ma non esistano foto di quel periodo. Si dice che Lexa sia viva da prima che nascessero gli amplificatori valvolari.
Si dice tutto e il contrario di tutto. Ma una cosa è certa:
Milano non dimenticherà mai questa notte.
NOTWR. NYTH’AERNA.
Una band umana.
Una band oltre-umana.
Un solo battito.
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